what we do
Mi sono sempre chiesta da dove nasce un’idea… poi ho pensato ad amici professionisti che ho incontrato negli anni della mia attività, come l’Arch. Franco Stefanoni, l’Arch. Bruno Bianchi e l’Arch. Myagima ed al loro approccio al progetto. Così, pian piano, sono arrivata a questa considerazione: l’idea è una velocissima elaborazione mentale generata apparentemente da qualcosa di insignificante, ma che, ad un osservatore attento, non può sfuggire.
La trama di un tessuto, il colore di una foglia, un vecchio fienile scorto passando in autostrada, il taglio sartoriale di un vestito possono essere lo spunto per un’osservazione attenta che, insieme alla ricerca da sempre perseguita, costituisce la vera passione per il proprio lavoro.

Ricordo ancora l’Arch. Thomas Maldonado quando a noi, studenti alle prime armi, diceva: “L’architettura coinvolge tante altre arti, la musica, la pittura, il teatro, il cinema… un architetto deve continuamente studiare e capire il mondo in cui vive e ne deve cogliere ogni sfumatura”.

Ogni mio nuovo progetto non prescinde mai dall’utente finale e così pure dal luogo in cui si inserisce.
Ne analizzo i caratteri tipologici e le peculiarità, con la volontà di inserire il “nuovo” in un continuum, costituito dal contesto paesaggistico in cui mi trovo ad operare.

La progettazione del verde poi, è strettamente correlata all’architettura costruita, alla quale si accosta in modo discreto, esaltandone le specificità. Il progetto di un giardino ha inizio con quello dell’edificio, diventandone una declinazione e collegandosi con il paesaggio preesistente.
La prima percezione del costruito avviene dall’esterno. Una buona architettura ha infatti come principio fondamentale il legame tra il costruito e l’ambiente naturale che lo circonda. È una relazione imprescindibile e stabilirne il punto di equilibrio è parte della ricerca continua che si richiede alla professione di architetto.

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Giulia Torregrossa a Milano, MI, IT su Houzz Privacy Policy